Tessuti antivirali: la nuova sfida della moda anti pandemia

Sempre più in voga i tessuti antivirali, a causa della pandemia in atto che ha infierito sulle abitudini di mezzo mondo, anche sulle scelte legate alla moda.

I più attenti laveranno i propri #vestiti tutti i giorni, in virtù di ricerche scientifiche puntualmente annunciate e poi smentite. Quanto tempo dura il #virus sulle #superfici? E sui tessuti? Sono mesi che si rincorrono studi pronti a confermare la durata di qualche giorno sul ferro e sulla plastica, meno sul cartone. Gli scienziati, però, si sono messi ad approfondire un po’ meno il discorso dei potenziali vestiti contaminati.

Alcune spiegazioni arrivano da Robert Almer, decano della School of Health Sciences and Practice del New York Medical College, intervistato dall’Huffington Post. Il luminare ha spiegato che i materiali porosi, come il tessuto, si asciugano e distruggono il virus. Pertanto, non sarebbe necessario lavare puntualmente ogni sera i propri indumenti, a meno che l’ambiente in cui siamo stati per molte ore non sia ad alto rischio di contaminazione (vedi gli ospedali).

Il tessile comunque fa un balzo in avanti e lancia tessuti con trattamento per la protezione antibatterica, soprattutto dopo la fine del primo #lockdown quando si è presentata la necessità di sanificare i vestiti provati nei negozi.

Al momento non esiste una tecnologia testata anti-Covid, ma sono molti i marchi e le aziende che hanno investito per realizzare prodotti con filati antibatterici. Diesel ha annunciato l’avvio di Diesel Upfreshing, una capsula collection realizzata con capi che, attraverso una tecnologia “Protection shield”, possiedono una barriera antimicrobica. Oppure Just5, la giacca che si auto-sanifica. E’ nata dall’intuizione di 5 aziende d’eccellenza e, grazie a un crowfunding su Kickstarter, è riuscita a prendere forma. Siamo di fronte a una giacca in cui il tessuto, le cuciture, i fili e anche le zip sono capaci di auto-sanificarsi con la tecnologia ViroBlock della svizzera HeiQ. Tra le aziende che hanno contribuito c’è anche la Sitip con sede a Bergamo, la torinese 2A, la veronese Vagotex, l’inglese Coats. Il design è firmato dagli studenti dello Ied di Torino i quali hanno aggiunto polsini copri mano allungabili e un cappuccio con visiera trasparente.

Le nuove soluzioni vanno, dunque, nella direzione sperata ossia infondere una maggiore fiducia nei consumatori che hanno bisogno di prodotti a norma per tornare a comprare dopo un anno nero per la moda. Nei nostri store continuiamo, in ogni caso, ad assicurare un’esperienza di acquisto sicuro, ragion per cui vi aspettiamo in vista delle imminenti festività natalizie da soli o durante le normali aperture settimanali.

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