All’interno della Milano Digital Fashion Week!

  «Milano è la Moda e la Moda è Milano. È arrivato il momento di reagire, di far vivere la città, reinventarsi e costruire una nuova normalità». Inizia così, con le forti e incoraggianti parole del sindaco di Milano Beppe Sala la Milano Digital Fashion Week. Nel nostro articolo del 20 giugno, vi avevamo dato qualche anticipazione di come sarebbe stata la settimana della moda di Milano e le nostre attese non sono state smentite. Negli scorsi quattro giorni 42 marchi e 21 nomi emergenti italiani e internazionali, con video, performance musicali, foto e tanto altro, hanno presentato le loro collezioni uomo e le pre-collezioni uomo e donna per la Primavera Estate 2021. Il tutto, live e in streaming e, ovviamente, senza limiti di pubblico. Il che ha reso questa edizione veramente globale: sono state infatti 120mila le persone che si sono collegate per seguire gli oltre 500 appuntamenti.

 

Prada e le sue “Multiple Views”

Andando in ordine cronologico, partiamo con Prada. Uno degli appuntamenti più attesi della kermesse è andato in scena durante la prima giornata, così da non farsi attendere. Cinque creativi, Terence Nance, Joanna Piotrowska, Martine Syms, Juergen Teller e Willy Vanderperre, hanno raccontato la Multiple Views SS21 Collection. Hanno quindi catturato diversi aspetti della collezione creandone così un film fatto di cinque differenti capitoli. I capi della collezione sono infatti un paradosso: sportivi e allo stesso tempo formali, classici ma allo stesso tempo futuristici. Lo scopo era dunque dare una voce ai capi e ai loro molteplici significati, al come indossarli, dove e perché.

Dolce e Gabbana e Versace

Una passerella nel pieno rispetto di tutte le misure anti-covid per non rinunciare alla magia dello show dal vivo: è così che D&G ha presentato le sue collezioni. Le passerelle, sinuose intorno ai giardini del Campus Humanitas University, hanno accolto una sfilata benefica a supporto proprio della fondazione Humanitas per la Ricerca. Stampe maioliche per parei, vestaglie e camicie come omaggio al genio italiano. Ai piedi comode sneakers metalliche o estive espadrillas, con mini bag da portare a tracolla o sacconi in pelle. Ad accompagnare la sfilata, il trio Il Volo, che ha interpretato i grandi classici della musica napoletana.

La Flash Collection di Versace è stata invece accompagnata dal rapper inglese Aj Tracey. L’artista ha lanciato in questa occasione il suo nuovo singolo in esclusiva mondiale con un video live da Milano. Protagonista assoluto: il pitonato. Casacche worker, crop top e pantaloni aderenti; alti e voluminosi hunkle boots e cappellini alla pescatora. Accompagnati dalle note rap, modelli e modelle hanno sfilato con una serie di look cool e moderni, con riferimenti al DNA delle meduse. Il tutto, proiettato sul maxi schermo in piazza Duomo e in altri punti di Milano.

L’“Epilogo”

Chiude con un’attesissima maratona streaming la Digital Fashion Week, l’”EPILOGO” appunto. Gucci il protagonista. Dodici ore, dalle 8 del mattino: una vera e propria narrazione. “Epilogo”, per dirlo con le parole di Alessandro Michele, è «Uno spartiacque che chiude, e apre al tempo stesso, una soglia da cui ripartire per provare a immaginare il domani». L’inizio della storia parte dalla sfilata di febbraio, in cui i ruoli sono stati completamente ribaltati: coloro che di solito sono dietro le quinte diventano protagonisti. Nel mezzo troviamo la campagna pubblicitaria di maggio, con un ulteriore ribaltamento dei meccanismi della moda: i modelli stessi interpretavano gli abiti e ne costruivano le immagini intorno, diventando fotografi, produttori e scenografi.  Infine, appunto, l’Epilogo: Gli abiti vengono indossati da chi li ha costruiti. I designer diventano indossatori.

Quali sono i trend emersi

Parola d’ordine, “entusiasmo, ottimismo e allegria”. Proprio per il motivo che ha spinto la Fashion Week a diventare digital, il filo conduttore di quasi tutte le case di moda è stato l’entusiasmo e l’ottimismo. Ma non solo. Anche la scoperta di una nuova semplicità, da sfruttare per far fronte a questi tempi difficili. Troviamo quindi capi e accessori dall’estetica rilassata, dai colori pastello, ma con uno sguardo fisso verso il mondo del fashion sostenibile. Un’altra delle tematiche emerse, è quella del gender fluid: ovvero capi unisex, da usare indistintamente lui/lei, slegata da stereotipi e omologazioni.

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