Anna Wintour: chi è la temuta direttrice di Vogue.
Avere a che fare con la moda non è mai semplice a causa dei diktat imposti dai brand del lusso e che puntualmente scombinano gli armadi delle fashion victim più accanite. Allo stesso tempo, anche chi si aggira tra gli scaffali dello stile low cost cerca di perseguire un modello ben preciso e che lo faccia essere riconoscibile tra “maglioncini azzurri infeltriti” (cit… Il Diavolo veste Prada).
Checché se ne dica, la #moda non è necessariamente un concetto frivolo alla mercé di fashion #blogger in giro per il mondo, ma un’attitudine al bello che deve esprimersi attraverso ogni forma corporea e, soprattutto, deve avere l’occasione di emergere anche con esigue possibilità economiche.
Nel marasma di lustrini e paillettes, sempre diversi in ogni sfilata, una certezza c’è e di solito si siede in prima fila. Stiamo parlando di #AnnaWintour, la direttrice di Vogue nota per il carattere arcigno (pare che già da adolescente fosse così!).
Anna Wintour: chi è la temuta direttrice di Vogue e che ha ispirato Il Diavolo veste Prada
Giornalista di fama mondiale rivoluziona il comparto dell’abbigliamento sin dal 1988, anno in cui diventa la direttrice di Vogue America: la più importante rivista di moda al mondo. Tutti pensano che sia americana, perché da 30 anni dirige il suo impero da New York. In realtà è nata a Londra nel 1949. Suo padre era il direttore del giornale britannico Evening Standard e sua madre era un’americana figlia di un professore di Harvard. La giovane Anna s’interessa di moda sin da adolescente, grazie al padre che le chiede consiglio su come avvicinare i giovani alla lettura dei quotidiani.
A 15 anni inizia a lavorare in una boutique e a studiare moda, ma abbandona presto i libri per lavorare come giornalista nella rivista Oz. Nel 1970 scrive di vestiti per la rivista Harper’s Queen, ma, a causa dei tafferugli avuti con la direttrice Min Hogg, nel 1975 si trasferisce a New York con il fidanzato del tempo.
Si fa assumere da Harper’s Bazaar, bensì dopo un pezzo sulle #modelle con i dreadlock è licenziata. Trascorre 2 anni senza lavorare, viaggiando tra Parigi e New York e nel 1980 torna definitivamente nella Grande Mela per collaborare con il New York Magazine. Qui riesce a costruirsi una posizione e si fa conoscere nell’ambiente.
Finalmente approda a Vogue dove nel 1983 diventa la direttrice creativa e nel 1984 la dirigente dell’edizione britannica. Nel 1988 – grazie alla sua dirigenza – Vogue America torna a parlare solo di moda e diventa un punto di riferimento per stilisti e fotografi. Ha 2 figli con lo psichiatra infantile David Shaffer da cui divorzia nel 1999. Nel 2004 sposa l’investitore Shelby Bryan. Wintour è identificabile anche per il suo aspetto. Magra, stesso taglio di capelli da più di 50 anni e grandi occhiali neri negli spazi chiusi.
Anna Wintour: le critiche della moda
A volte la moda ha messo in discussione le teorie sostenute da Anna Wintour, come la magrezza delle modelle, i ritocchi alle #fotografie e l’amore per le #pellicce. Anche se negli ultimi anni Vogue è diventato più attento ai temi dell’inclusione di qualsiasi tipo di corpo a prescindere dal colore, dalla forma e dall’età.
L’icona Wintour è famosa per essere una sostenitrice dei Democratici americani. Nel Duemila è a favore di Hillary Clinton al Senato. Appoggia, poi, John Kerry, Barack Obama nel 2004 e di nuovo la #Clinton nel 2016 cui dà consigli sull’outfit da indossare nel momenti salienti della campagna elettorale.
Curiosità
Ama il #tennis ed è grande amica di Roger Feder. Ogni mattina si sveglia alle 6, fa qualche tiro con la racchetta e poi va in ufficio. Non s’intrattiene alle feste per più di 20 minuti e va a dormire ogni sera entro le 10 e un quarto.